Soave vanta una tradizione bandistica che si fa risalire al 1818 quando - con decreto governativo n. 9349/1292 - viene costituita la Società Filarmonica. Tra le carte del passato si trova poi un verbale datato 17 Agosto 1892 in cui la cessata Società Filarmonica cede il suo materiale alla Società del Tiro a Segno, con l’obbligo di istituire una Fanfara: le firme sono dell’allora presidente dott. Antonio Castagnedi e del segretario sig. Valentino ragantini. È del 1898 invece l’invito del presidente Castagnedi alla commemorazione per il 50esimo dello Statuto di Carlo Alberto, in data 4 Marzo. Il programma prevedeva - tra le altre cose - l’accompagnamento della locale Banda Musicale.
Alla fine del secolo esistono due bande, una comunale ed un’altra parrocchiale in concorrenza tra di loro! La prima diretta dal maestro Suppi detto “Lalo”, la seconda dal maestro Felice Piubello. E fino alla Grande Guerra i gruppi musicali sono addirittura tre: la Banda del Tiro a Segno, la Fanfara di Costeggiola (di matrice cattolica, attestata nel 1905) ed infine la Banda della Cooperativa (esistente forse dal 1911).
Successivamente le bande si fondono in un solo gruppo che conquista via via negli anni una meritata fama, con esibizioni in tutto il Veneto ed oltre, per esaltare ricorrenze e celebrazioni. Memorabile quella dedicata ai reduci di Libia nel 1912, mentre l’anno prima - nel 1911 per il 50esimo dell’Unità d’Italia- in occasione della Festa degli Alberi sul monte Tenda anche la banda soavese aveva dato una magistrale interpretazione della sua bravura in un fantasmagorico, coloratissimo scenario. Durante il periodo fascista la banda viene trasformata in Fanfara per celebrare localmente i fasti del regime. Con il triste evento della seconda guerra mondiale la Fanfara cessa ogni attività.
Finita l’atroce e lunga parentesi della guerra, cui anche Soave ha pagato un durissimo prezzo, al ritorno dal campo di concentramento di Dachau, il parroco don Lodovico Aldrighetti (arrivato nel borgo medievale nel 1940) nel 1947 rifonda l’ex Fanfara con la denominazione di “Corpo Bandistico di Soave”.
Il dott. Piero Pomini ne è il primo presidente e la direzione viene affidata al maestro Guido Capitanio, coadiuvato da Silvio Zanini. Al dott. Pomini subentra Giovanni Schibuoia (affiancato per motivi di salute da Pietro Masnovo); Schibuoia, malgrado le difficoltà economico-finanziarie nonché quelle relative all’arruolamento di nuove leve, riesce a compiere dei veri miracoli per mantenere in efficienza il complesso bandistico.
Gli succede Guido Minchio, coadiuvato da Walter Cavestro. Nel 1968 la morte di Mons. Lodovico Aldrighetti (diventato monsignore il 4 Aprile del 1956) suscita grande cordoglio nei soavesi, tanto è vero che nel 1975, in occasione del 45esimo di fondazione della Cantina Sociale di Soave, i musicisti vogliono aggiungere - nella denominazione della banda - il suo nome: questo in onore del parroco innamorato della musica, a tal punto che con la vendita di alcune cose di sua proprietà aveva voluto comprare nuovi strumenti alla banda. E tale denominazione la banda la porta tutt’oggi!
Negli anni in cui altrove la contestazione stravolge valori e tradizioni, a Soave vengono organizzati i primi corsi gratuiti di orientamento musicale per allievi a cura dei maestri: Bruno Lapolla, cui segue per un breve periodo Guido Capitanio, Luigi Corsini e Aldo Furlato. Questi corsi si tengono dapprima in un’aula di catechismo, in Vicolo Campanile. In seguito passano invece in un’aula delle Scuole Elementari. Una piccola chicca: gli allievi per imparare a tenere il passo di marcia si allenano sullo stradone che porta a San Vittore!
Da ricordare anche una simpatica tradizione che è vissuta fino agli anni 70, rimanendo nella memoria collettiva: nella mattinata del primo giorno dell’anno la banda passava suonando lungo le vie del paese, sia per ritirare le buste contenenti le offerte, sia per mettere in damigiana il vino sfuso donato dai soavesi da portare nella sede delle Scuole di Religione (oggi intitolate a Mons. Aldrighetti ), sede dei primi corsi di insegnamento musicale bandistico, come già accennato.
La svolta più importante nella storia del complesso avviene nel 1978 quando diventa direttore il maestro Dario Menini, con vasta esperienza di orchestra nelle manifestazioni areniane e nei più prestigiosi gruppi orchestrali veneti. Introdusse con pazienza e bravura nuovi metodi di insegnamento e di repertorio.
Con lui aumenta il numero dei musicisti. Nel 1980 il corpo bandistico si esibisce a Telepace ed il 14 Settembre dello stesso anno si organizza a Soave il primo Raduno Provinciale ANBIMA, al quale partecipano i Corpi bandistici di Bovolone, quello di San Massimo, di Veronella, il Corpo bandistico “Giuseppe Verdi” di Montecchia di Crosara e San Giovanni Ilarione, ed il corpo bandistico “Arrigo Boito” di San Michele Extra.
La determinante preparazione del direttore maestro Dario Menini porta il gruppo ad importanti traguardi, come il servizio di benvenuto musicale a Papa Giovanni Paolo II, nella primavera del 1988 al suo ingresso nell’Arena di Verona. Senza dimenticare l’animazione in musica, nel 2006, per l’arrivo di Papa Ratzinger alla fiera di Verona, animazione eseguita con la Banda di Cogollo, essendo i due gruppi da tempo amici grazie a Paolo Menini. E poi ancora il tour in Lussemburgo in occasione dei festeggiamenti dei residenti di origine italiana.
Un nuovo impulso per il repertorio swing è portato dal maestro Sergio Montini, amico e collega di Dario Menini nell’orchestra dell’Arena. Dal 2000 al 2007, con la presidenza del rag. Luigi Rossetto, il corpo bandistico viene invitato a tenere concerti in Francia, Svizzera, Germania ed Ungheria, riscuotendo sempre grandi successi di pubblico e di critica. Inizia anche una collaborazione con la Provincia di Verona, nelle manifestazioni itineranti de “La Provincia da scoprire”.
Nel frattempo nascono i corsi di musica finalizzati (prima ancora che a creare dei bandisti) a dare delle basi musicali e delle competenze minime necessarie a formare in maniera solida dei musicisti. Questi corsi si svolgono in un arco di tempo di quattro anni e su piani musicali d’insieme. Al primo anno, come al secondo, al terzo e al quarto, si prevedono lezioni teorico/pratiche che di anno in anno portano l’allievo a suonare in maniera sempre più sicura, come anche a leggere delle forme musicali sempre più complesse. A queste si affianca la pratica collettiva - vero cuore del corso - che prepara realmente gli allievi all’entrata nell’insieme molto più ampio ed impegnativo che è la banda. Culmine di questi corsi di musica è (da un punto di vista formale) l’attestato che viene consegnato al saggio finale a giugno del quarto anno e la presentazione ufficiale alla cittadinanza nell’occasione del Concerto di Natale dello stesso anno.
Inizia anche la Rassegna di Bande Musicali, italiane ed estere, denominata “Musica & Vino”, che si teneva a Giugno. Nel Dicembre del 2003 il corpo bandistico viene insignito del Premio Rosavitae da parte dell’Avis Aido di Soave. Durante il concerto di Natale del 2004 avviene l’emozionante passaggio della direzione dal maestro Dario Menini al figlio Paolo, pluridiplomato ai Conservatori di Verona e Vicenza e già direttore presso altre realtà musicali della provincia di Verona, rimasto fino al 2013.
A Maggio 2016 si è rinnovato il consiglio direttivo ed è diventato presidente la fiautista Francesca Gianello (dopo Carlo Farina e prima Alberto Menini e prima ancora Gianni Laperni), mentre il direttore è - dal 2013 - il maestro Francesco Caliari.
Oggi il corpo bandistico è composto da circa trenta elementi, molto dei quali giovani o giovanissimi, formati con i corsi di orientamento musicale. Nello stesso periodo nasce la figura del coordinatore tra associazione e familiari. Le divise diventano due: accanto a quella in blu e bianco, appare quella gessata con cravatta rosa che spicca sul candore della camicia, per le esibizioni più eleganti.
La festa dell’Uva lo vede ormai da anni grande applaudito interprete. Sempre molto atteso è poi il Concerto di Natale, momento di auguri in musica presso l’auditorium Rocca Sveva (inizialmente l’evento natalizio si teneva presso il Cimema Parrocchiale, poi passò al Palazzetto dello Sport), momento che ogni anno prevede sempre due date: l’antivigilia (Note di Natale) ed il giorno di S. Stefano (Melodie di Santo Stefano) con un pubblico ormai attestato su circa millequattrocento presenze divise nelle due serate. Il repertorio del gruppo varia dalla musica classica alla musica leggera.
Ha inciso un CD e continua a sostenere corsi di orientamento musicale e master sempre più qualificati per musicisti non professionisti. Da qualche anno esiste...un’altra faccia del gruppo musicale soavese che ha un nome molto accattivante “Soave Big Band”, dal numero più ristretto, che si presenta in abito da sera, che suona melodie swing e jazz, nonchè brani tratti da film famosi. Come la volta che si è esibita al “Dream Verona, Drink Soave” in piazza delle Erbe a Verona in occasione del Vinitaly. Il Corpo Bandistico di Soave è un’espressione di amicizia ed orgoglio, ricca di tradizione e di storia. E ben si addice questa frase del poeta libanese Kahlil Gibran: “Musica: tu ci hai insegnato a vivere con l’orecchio e a udire con il cuore”.
Un ringraziamento ai musicisti ed ai membri del consiglio direttivo di oggi e di ieri, gli amici intervenuti.